sabato 8 febbraio 2014

Il giorno del ricordo a Mestrino

Sergio Basalisco e Maurizio Angelini





Storia e microstorie










Un pubblico eterogeneo di circa 50 persone, ha assistito ieri sera alla testimonianza di Sergio Basalisco, esule da Pola, introdotta da Maurizio Angelini, coordinatore regionale dell'ANPI. 

Angelini ha inquadrato in modo lucido gli eventi del secondo dopoguerra, senza alcuna reticenza di parte, individuandone l'origine da una parte nell'ottusa fascistizzazione delle terre del confine orientale e dall'altra nelle degenerazioni nazionalistiche del comunismo titino. Un intervento fatto su basi storiche obiettive e non ideologiche, che non ha negato i pregiudizi ideologici del passato e la diversità delle memorie, ma ha sottolineato anche la comune appartenenza ad una patria repubblicana, costituzionale e antifascista: questo spiega la ripetuta presenza dell'ANPI a manifestazioni di questo genere.

Il successivo, sobrio e toccante intervento di Sergio Basalisco ha saputo fondere  eventi storici e microstorie personali, con un tocco leggero, a volte ironico a volte poetico, ma soprattutto ha sottolineato, attraverso la storia familiare, la complessità della realtà e dei rapporti di quella terra di confine, intersecata da sempre da pulsioni, tradizioni, lingue e  culture diverse.

L'intervento di Sergio Basalisco, di altissimo profilo culturale, umano e  letterrario, nei prossimi giorni sarà pubblicato per esteso, unitamente ad una breve bibliografia per approfondire i fatti narrati durante la serata. 

Al termine degli interventi dei relatori, entrambi molto applauditi, Paolo Mladossich, anch'egli profugo istriano, ha aperto un altro squarcio nella memoria: la permanenza della sua famiglia per ben 10 anni in un campo profughi, dopo l'arrivo in Italia!  


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