mercoledì 19 ottobre 2016

Instant book sul referendum,1



Loro diranno, noi diciamo







G. Zagrebelsky con f. Pallante - Loro diranno, noi diciamo - Vademecum sulle riforme istituzionali . ed Laterza. € 10 (in rete €8,50)


Che al prossimo referendum costituzionale gli elettori nel loro complesso vadano a votare con cognizione di causa, entrando nel merito e soppesando attentamente le conseguenze di una scelta o dell'altra è speranza vana.
E ciò per diversi ordini di motivi. 
Innanzitutto la complessità della materia. Sono stati infatti cambiati, in tutto o in parte, 47 articoli della seconda parte della Costituzione (mi ostino a scrivere il termine con la maisuscola..). In alcuni di essi le modifiche sono semplici, facilmente comprensibili come la cancellazione del CNEL,  il secondo argomento in ordine di importanza tra gli slogan del risparmio. (Storia, funzioni e costi del CNEL in questo link).
In altri articoli, però le modifiche sono molto più complesse e cariche di conseguenze; si pensi ad esempio all'art. 70, riguardante le funzioni del Senato.
Ma oltre alle difficoltà di lettura e di comprensione della complessa materia giocano altri fattori esterni, come la personalizzazione renziana del significato del voto, che immediatamente crea le tifoserie favorevoli o contrarie. 
Il referendum viene da molti visto come scorciatoia per la cacciata di Renzi o per il redde rationem all'interno del PD. 
A poco possono servire i dibattiti televisivi. Se si pensa ad esempio al confronto Renzi vs Zagrebelsky, tra gli spettatori ognuno è rimasto della propria opinione: chi si lascia stupire dalla dialettica renziana e dagli slogan da una parte, chi tenta un ragionamento nel merito ed è sinceramente preoccupato delle conseguenze, dall'altra, Renzi o non Renzi.
Chi volesse aprire uno sguardo più approfondito proprio sui rischi del cambiamento per il cambiamento troverà nel testo presentato oggi ampia materia di riflessione e un serio contraddittorio alla propaganda che vuole nella riforma un semplice snellimento di procedure o un'occasione di risparmio (e chi non le vuole!).
Ma soprattutto, attraverso l'analisi della concomitante legge elettorale (Italicum) e del suo iter parlamentare troverà materia di riflessione contro la vulgata che vuole far passare l'idea che si sta cambiando solo il sistema di funzionamento dello Stato e non, pur se in modo indiretto, i principi fondamentali riportati nella prima parte. E' proprio questo, invece, il focus del libro: la Costituzione non è intoccabile, a parte i principi fondamentali che regolano la convivenza civile, ma le modifiche apportate alla seconda parte depotenziano fortemente il valore della prima parte, poichè sottraggono sovranità al popolo. Mettono, infatti, la Repubblica nelle mani di una oligarchia, inamovibile, con buona pace di Scalfari,  e non controbilanciata adeguatamente dagli altri poteri dello Stato, senza alcuna possibilità da parte degli esclusi di reggere il salutare conflitto per la democrazia. (vedi qui)
Scrive Zagrebelsky: 
"dov'è svanita oggi la sovranità, che l'art. 1 della Costituzione pone al popolo e che l'art.11 autorizza a limitare, precisandone però le condizioni?" 
"E' superfluo ripetere che per molteplici ragioni il popolo sovrano è stato spodestato..."  
E più avanti: "ora la riforma non è altro che la codificazione di questa perdita di sovranità". 
 "La Costituzione è espressione della sovranità, se manca la sovranità non c'è Costituzione". 
Chi vuole salvarsi dalla spirale dell'emotività e degli slogan non deve fare altro che leggere questo agile libro o altri, anche a favore della riforma, che presenteremo nei prossimi giorni. Ma soprattutto andare ai dibattiti in contraddittorio con le persone fisiche, gli esperti presenti sul posto, a cui sottoporre domande e dubbi. Sempre che questi dibattiti sia consentito organizzarli.. 


Nessun commento:

Posta un commento

Informazioni

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. Parte delle immagini, loghi, contributi audio o video e testi usati in questo blog viene dalla Rete e i diritti d'autore appartengono ai rispettivi proprietari. Il blog non è responsabile dei commenti inseriti dagli utenti e lettori occasionali.