venerdì 28 luglio 2017

Luoghi comuni e non. Viaggio nella Toscana minore, 1

Take away senese



Da san Miniato a Gambassi Terme 







Andando a piedi si incontra più gente che spostandosi con mezzi più rapidi. La lentezza del viaggio e la dilatazione dei tempi predispongono ai contatti umani, all'attenzione verso
i particolari e i dettagli del paesaggio oltre che all'ascolto delle storie minime: passaggi più veloci sono necessariamente più superficiali. 


Alba a san Miniato
Così, a piedi da Lucca a Siena, si attraversa la Toscana profonda, densa di tradizioni, di storia e di "storie".
Uno sforzo molto intenso, ma ampiamente ripagato  dai tempi dilatati, dall'assenza di rumori molesti, dalla riscoperta di suoni e colori naturali, dalla soddisfazione della conquista piccola, graduale e difficile. Impagabile la lontananza dai commentatori monomaniaci del web. 
S. Miniato Piazza del Seminario


Ostello di san Miniato











Il percorso, almeno nella parte toscana che ho conosciuto, inizia ad essere attrezzato con indicazioni sicure e piccoli ma diffusi centri di accoglienza. Da consigliare quello di san Miniato, per cortesia e pulizia, meno quello di Monteriggioni, non precisamente impeccabile, adattato alla meno peggio dal parroco volenteroso.

Tra san Miniato e Gambassi Terme d'estate è necessario dividere in due parti il percorso di 24 chilometri:  proprio a
metà strada, si arriva alla Pieve di Coiano, ventunesima tappa del viaggio di ritorno dell'arcivescovo Sigerico da Roma verso Canterbury, ma nota ai viandanti contemporanei per possedere l'unica fontanella che si incontrerà nella giornata. Ma l'acqua e un'allegra compagnia di viandanti emiliani non bastano a vincere la stanchezza, quindi dopo aver percorso ancora qualche chilometro tra poderi attivi e case coloniche dal tetto sventrato in funzione anti IMU,   con una "modesta" deviazione di un un ulteriore chilometro e mezzo ci si imbatte nell'agriturismo di Maurizio e Ania, agricoltori per caso. Torinese lui, ex ufficiale dei carabinieri, polacca lei dall'ottimo italiano. 
Carro e tenda "boera"
Luogo comune detto da Maurizio esperto militare della guerra tra Boeri e britannici: "per vivere bene in Toscana bisogna essere o comunisti o cacciatori o massoni". I comunisti in Toscana li vede solo lui, berlusconiano pentito ma non troppo: riguardo ai massoni e ai cacciatori posso credergli..
Però in Toscana c'è rimasto: ha un'azienda di 16 ettari in località Brotafalchi, lontana più di 10 chilometri dal paese più vicino e qui gioca a fare il boero. Incredibile che la sua tenda attrezzata alla
maniera dei boeri richiami gente da tutto il mondo, che rischiano di perdersi nelle stradine polverose della campagna di Castellina in Chianti per venire a dormire in questo posto stranissimo. Ma al di là dell'eccentricità del padrone di casa e del suo evidente e dichiarato bipolarismo, le degustazioni sono "ottime e abbondanti" e tutte rigorosamente a chilometri zero.

Agriturismo Brotafalchi

  Segue in: Viaggio nella Toscana minore, 2




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